Mi capita alcune volte di dovermi spostare in treno per motivi di lavoro. PC, telefono, auricolari e si è sempre connessi con il mondo del lavoro. Fortunatamente sui treni, le connessioni non sono proprio il massimo e questo mi permette di guardare fuori dal finestrino, mentre attendo che la clessidra del mio PC decida cosa vuole fare da grande. Così in un semplice e veloce viaggio Roma – Milano, mi rendo conto di quanti paesaggi attraversi…..mi rendo conto di quante cose ti perdi guardando lo schermo del tuo PC. La verde piana del Tevere che ti accompagna fino alle splendide rotondeggianti colline toscane, dove con un po di attenzione si lasciano ammirare quelle strane forme di terre ocra, erose dal vento e dalla pioggia, che chiamano calanchi. Colline che lasciano il posto all’Appennino Tosco-Emiliano con i suoi fitti boschi e profonde valli, prima di giungere nella pianura Padana, quello che io chiamo il paese dall’orizzonte corto, ma che ha il suo fascino. Paesaggi, tanto diversi tra loro, ma tutti accomunati dallo stesso elemento; l’evoluzione del nostro territorio. Si perché quello che oggi vediamo è il risultato di un lento processo naturale, al quale si è in taluni casi sovrapposta la mano dell’uomo, che ha modellato e trasformato antichi fondali marini in alte montagne ricoperte da lussureggiante vegetazione o morbide colline pettinate dall’attività agricola. Scoprire il paesaggio, comprendere quello che ci circonda, lasciarsi trasportare dalla curiosità di conoscere quello che troppo spesso è percorso senza soffermarsi ad ammirarlo. Sarà forse arrivato il momento di GeoViaggiare in giro per il nostro Paese? chi può dirlo, intanto Roma-Milano l’ho fatta con gli occhi fuori dal finestrino…….